
La Cattedrale di Santa Maria Assunta di Oristano
L’adeguamento liturgico nella chiesa cattedrale di Oristano si sviluppa in un lungo percorso di riflessione avviato da un seminario di studio tenutosi nei giorni 23-24 aprile 2007/17. L’adeguamento coinvolge la fisionomia dell’area presbiteriale, in particolare con la progettazione e realizzazione del nuovo altare e del nuovo ambone a cura dell’arch. Angelo Ziranu.
L’intervento intende inserirsi nell’articolazione degli spazi interni dell’aula liturgica e delle direttrici che la costituiscono. In particolare lo studio progettuale osserva delle linee di forza triangolari nel complesso dell’altare post-tridentino sino ad abbracciare l’ovale nel fondo dell’abside che raffigura la Vergine Assunta, come anche nel basamento del presbiterio caratterizzato da una decorazione articolata in un susseguirsi di triangolazioni.
La scelta del progettista porta a concepire i nuovi poli liturgici, per l’appunto l’altare e l’ambone, nel dinamismo prodotto dalle direttrici di queste linee architettoniche.
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Il nuovo altare
Il nuovo altare è situato davanti all’altare a dossale settecentesco opera di Pietro Pozzo, che dopo il restauro è stato risistemato in una posizione opportunamente arretrata rispetto alla precedente così da consentire un adeguato svolgimento delle azioni liturgiche. L’altare contemporaneo è in marmo, costituito da un blocco di basamento in Bianco Michelangelo e dalla mensa in Rosso di Francia, con una scelta materica e cromatica che intende evocare simbolicamente la mensa eucaristica e l’ara del sacrificio. Il massiccio basamento è alleggerito da alcuni tagli.
Nella parte retrostante dell’altare vi è un intaglio realizzato a partire dallo studio della luce solare nella cattedrale, intaglio che attraversa sia la mensa che il basamento e segue l’inclinazione del raggio di luce che dall’abside entra nella navata nel giorno del solstizio d’estate a mezzogiorno. In tal modo la luce si deposita sulla mensa generando una forma di croce e prosegue seguendo la sagoma dell’intaglio, dove assume una forma di stella che riprende la rosa dei venti del pavimento settecentesco del presbiterio.
Il prospetto frontale del basamento dell’altare rappresenta la scena biblica di Daniele nella fossa dei leoni (Dan 6,1-29) scolpita a bassorilievo. Il soggetto iconografico, esplicitamente richiesto dalla Committenza, è ripreso da una delle due lastre marmoree provenienti dall’antica cattedrale e scolpite nell’XI-XII secolo.
L’evidente tema iconologico segue il metodo teologico-liturgico della tipologia, che vede in personaggi ed eventi dell’Antico Testamento una prefigurazione di Cristo e della nuova alleanza.
In questo caso Daniele, condannato ingiustamente al supplizio ma salvato da Dio, è proposto come profezia di Gesù Cristo, sacrificato sulla croce e poi risuscitato dal Padre. La scelta di questo soggetto iconografico per l’altare, oltre che valorizzare elementi storici propri della cattedrale di Oristano, riprende il tema classico del sacrificio letto in chiave eucaristica, dato che sull’altare ci celebra la memoria del sacrificio di Cristo.
L'ambone
L’ambone, progettato ex novo, è posizionato nell’area presbiteriale sul lato sinistro della balaustra e proteso verso la navata. Il progettista ha concepito le forme dell’ambone in diretto collegamento con le linee della decorazione del basamento del presbiterio. A partire proprio dai temi decorativi del basamento, con il quale costituisce un unico elemento architettonico e liturgico, l’ambone si compone con la balaustra per terminare verso l’alto con il leggio per il lezionario e l’evangeliario.
I marmi utilizzati sono il Bianco Michelangelo, il Giallo di Bonaria e il Rosso di Francia.
L’enfatizzazione delle articolazioni triangolari forma dei movimenti che intendono richiamare le lettere “V” e “M” per evocare la Vergine Maria, alla quale è intitolata la cattedrale.
La percezione dell’unità architettonica e liturgica come luogo dell’annuncio della Parola è evidente nella vista frontale dalla navata. La parte retrostante dell’ambone è situata all’interno del presbiterio, circoscritta da un parapetto marmoreo laterale e da un gradino circolare con una decorazione che richiama quella del pavimento settecentesco.
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Il percorso di adeguamento liturgico si conclude con la dedicazione dell’altare, celebrata il 10 gennaio 2016.
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Da "L’adeguamento liturgico delle cattedrali: peculiarità liturgiche ed ecclesiali "
Prof. Don Fabio Trudu, Liturgia, Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna
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